Nel periodo di isolamento che stiamo vivendo, a seguito delle misure restrittive intimate da Conte, ho finalmente avuto modo di visitare 4 ristoranti di cui mi avevano sempre parlato un gran bene.
Persino meglio di Alessandro Borghese, ancora più in borghese di lui, il Vostro sommelier Vinaccia ha addirittura indossato il suo vestito migliore, il pigiama, ma anche la sua bella tuta per le grandi occasioni. Ed ha passato 4 serate indimenticabili, servito e riverito, coccolato e viziato come se fosse stato a casa sua.
Partiamo con il primo locale. Dopo aver trovato molto traffico, arrivo finalmente al SALOTTO, a 100 m dal corridoio, girando a sinistra.
Un posto molto accogliente ed estremamente adatto all’uopo (sodo).
L’accoglienza è strabiliante, dal momento che mi trovo davanti a me un sommelier, a mio dire dalla faccia piuttosto antipatica. Ero di fronte ad uno specchio. Mi accomodo.
Il sommelier consiglia un bardolino prodotto a Salo’, nel salo’ di casa praticamente.
Noto subito un’ alta professionalità e serietà nella mise en place di posate e bicchieri.
Location : da diesci per davvero.
Ordino un bel piatto di spaghetti al nero di seppia. Quando arrivano a tavola, vengo preso dalla delusione. Chiamo lo chef al tavolo e gli chiedo come mai gli spaghetti fossero in bianco e non neri. Lo chef : “Quando li ho preparati in cucina, giuro che il nero c’era, chiedo subito al cameriere”. Il cameriere ammise che era riuscito a far passare in salotto solo gli spaghetti ed anche la seppia, ma non il nero. Perché non aveva il permesso… di soggiorno !
Concludo con un eccellente rombo con patate che abbino ad un raffinatissimo chablis 1er cru. Per alzarmi adesso ci vorrebbe una cru, pensavo.
In fondo quel sommelier ci sa fare, continuavo a pensare. Peccato per quella faccia da pirla !
Quello che comunque ho apprezzato di più è la possibilità del rutto libero. E ci credo, giocavo in casa !
Al ristorante erano graditi i pantaloni lunghi, insieme ad un plaid da mettere sul divano se fa freddo.
La sera dopo vado a cenare al ristorante CAMERA DA LETTO, qualche passo più a destra ripassando sempre per il corridoio.
In questo locale la particolarità è che si può decidere se mangiare in piedi o sdraiati.
Piatti consigliati : La tagliata sdraiata su un comodo letto di rucola, ma anche la specialità della casa, i famosi spaghetti su due guanciali.
Mia moglie ha optato per una delicatissima frittatina francese, l’ ome-letto.
Il locale è cat-friendly, infatti potete notare un gatto grigio lasciato incustodito sul tavolo-letto.
Stava adocchiando minacciosamente il mio piatto di cotolette. Ed allora io con una mossa ancor più felina di lui, l’ho fregato sul tempo e mi sono pappato tutto io.
Ho scelto un ottimo vino Gattinara, per il gatto. Mentre per me e mia moglie ho optato per un vino internazionale, un vino lettone. Si abbinava alla perfezione con la coto-letto pardon cotoletta di pollo.
Punto di forza del locale : una comodità da far paura. Non vorresti mai alzarti, ma poi arriva il conto e ti risvegli, come se fosse un incubo.
Eh si, il locale si è rivelato piuttosto caro, conto d’oro e sogni d’oro anche.
Rutto libero : consentito, ma a bassa voce per non svegliare la gente che dorme.
In questo ristorante sono severamente richiesti i pantaloni lunghi, ma prima di andare a dormire devi indossare il pigiama.
La terza sera, decidiamo di cambiare decisamente aria.
E ci rechiamo ad un locale generalmente molto affollato, il BAGNO. Solitamente si trova la coda prima di poterci entrare.
A proposito di aria, purtroppo non è delle più profumate. “Forse i clienti di prima…”, penso tra me e me. E chiudo un occhio, ma anche il naso. Nel complesso, consiglierei di arieggiare un po’ di più il locale.
Il ristorante è comunque decisamente alternativo. Pensate che se la porta rimane aperta, subito la moglie imbocca dentro.
Se invece si chiude la porta, i gatti la andranno inevitabilmente a graffiare per tutta la serata.
Vantaggi del ristorante : la comodità della tazza del water. Ci passerei ore ed ore, senza nessuno sforzo. Anzi lo sforzo a dire il vero ci sarebbe.
Magari in questo locale più che la cena, vedrei meglio una bella colazione, da fare nella tazza (del water).
La mia recensione nel complesso non è affatto positiva; a parte tutte le pietanze cotte sapientemente a bagno maria, e gli spaghetti alla puttanesca discreti, i dolci non sono all’altezza della situazione. Non si può parlare tanto di torte e di cake, ma di cakate si.
Consiglio :evitate dolci al cioccolato, che è meglio.
Nel complesso, è una cucina che fa veramente cagare.
Vino ; sulla carta igienica dei vini c’era solo il sauvignon blanc , vitigno famoso per il sentore di pipi di gatto. Tanta la scelta di acque minerali, acqua dunque come se piovesse, quasi a scrosci.
I tovaglioli sono di un livello molto basso, sembrava quasi di pulirsi con carta igienica.
Rutto libero : non consentito. Il posto è già troppo trash di per sé, ed il titolare non vuole rischiare di rovinare l’atmosfera di classe.
In questo ristorante sono severamente richiesti i pantaloni lunghi, rigorosamente calati quando ci si siede.
Per concludere, la quarta serata . Ci concediamo una botta di vita ! Ed ecco che ci spostiamo in GIARDINO.
La location è decisamente il top : aria aperta e pulita, tra la natura rigogliosa.
Piatto forte : verdure alla Giardiniera ed insalatina da campo.
Vino : alla fine opto per un vino bianco, con sentori erbacei e vegetali. Un Erbaluce di Caluso.
Rutto libero qui non è consentito, perché i vicini appollaiati sui balconi potrebbero sentire o persino registrare la vostra performance nel bel mezzo di un flash mob.
In questo ristorante sono graditi i pantaloni lunghi in inverno ma soprattutto in estate, se non volete che vi massacrino le zanzare.
Alla fine della fiera….the winner is :
Il salotto, il salone, il soggiorno !
Diamo a Cesare quel che è di Cesare, ed a Pilato un po’ di sapone per lavarsi le mani.
Il salone si rivela il miglior locale, sicuramente ci tornerò !
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