Oggi voglio parlarvi di un progetto che è stato realmente presentato alla Nasa. In Georgia, stato dell’ex Russia in cui ovviamente la vodka scorre a fiumi, qualche scienziato ha “coltivato” l’idea di coltivare, nel vero senso della parola, viti sul pianeta Marte. Affinché in futuro si possano creare condizioni di benessere e di ambientamento dell’uomo sul pianeta rosso.
Già immagino un lontano futuro, in cui ci sarà viti su Marte, e non solo di sabato sera.
Ora, gli scienziati georgiani stanno effettivamente studiando quale vitigno potrebbe meglio ambientarsi e dare migliori rese nello spazio. Se fosse stato scelto il pianeta Giove, sicuramente si sarebbe optato per il San-giovese, non ci son santi che tengano. Parimenti, sul pianeta Nettuno si sarebbe selezionato il cacchione, altrimenti conosciuto come bellone. Ne sono certo che prima o poi scorrerà un mare di vino su Nettuno.
Essendo Marte noto come pianeta rosso (per la presenza di ossido di ferro), sicuramente alla fine verrà scelto un vitigno a bacca rossa. E verranno piantati anche coltivazioni di pomodori, tipo San Marzano, nello specifico sarà creato il biotipo “San marziano”.
Inutile a dirsi, che si parlerà di un vino con caratteristiche organolettiche uniche, e questo grazie all’influsso del terroir ma più propriamente del suo mart-oir.
Molte cantine si stanno già muovendo per tempo per essere tra le prime a colonizzare ettari del pianeta rosso. Tra questi spicca la cantina siciliana PLANETA. Che deve tuttavia ancora scegliere su quale Planeta andare. Ma anche la cantina piemontese MARZIANO ABBONA è seriamente interessata, anche perché il titolare sta pensando di tornare alle sue origini.
Fervono movimenti anche nella cittadina di Bomarzo, (località laziale in provincia di Viterbo, celebre per il parco dei mostri). Uno shuttle di braccianti bomarziani a breve verrò spedito sul Marte per coltivare le viti.
Sulla terra insomma molti stanno già pensando al lancio…di un nuovo vino, che avrà decisamente un gusto spaziale.
Ho scelto il vino IGT “Pianeta Rosso” della marchigiana Tenuta Carlini, per brindare alla nascita di questo progetto
Anche alla Nasa, quando si stappa un vino, si brinda con bicchieri che devono essere rigorosamente dei “flute”, affinché i sentori del vino vadano dritto dentro…al Nasa !
Salute a voi, carissimi lettori.
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