In politica il vostro Sommelier Vinaccia resta sempre super partes, tanto che oltre che al partito della pagnotta abbraccio in toto e per toto anche il partito della fiaschetta, in un abbinamento politico perfetto.
In un mondo, per altro, di magna magna e di bevi bevi.
Recentemente mi hanno fatto una foto ed ho riscontrato una certa somiglianza, quanto meno di posa, con la foto di Matteo Salvini che brinda alla vittoria post elezioni ad alcuni dei suoi avversari, tra cui Roberto Saviano e Fabio Fazio.
In questo periodo in Italia che lo vogliate o no stiamo tutti pendendo dalle mosse e dalle labbra di Matteo Salvini.
Proprio in queste ore questi ha rotto gli indugi ed ha deciso di intraprendere un dialogo con i 5 Stelle.
Il motivo per cui è arrivato a questa decisione ? Cherchez la femme, si diceva una volta, ma in questo caso più che della femme si tratta della sete (ossia del vino) . Vi spiego meglio il fatto : il leader della Lega stava sorseggiando un buon calice del seguente vino molisano :Un Don Luigi DI MAIO Norante (Norante perchè sosteneva che il leader 5 stelle non azzeccasse un congiuntivo).
Quando ecco che gli hanno portato in tavola la seguente bottiglia :
Il buon Matteo si è pertanto rinsavito ed ha pensato di fare uno sforzo per il bene (?) del paese.
No non è andato al bagno, non fraintendetemi, ma ha effettuato una prima presa di contatto con il suo antagonista politico di cui sopra, nata “dalla necessità di confrontarsi sulle presidenze delle due Camere nel rispetto del voto degli italiani”.
In questo articolo voglio esaminare il fondatore di “Noi con Salvini” da un punto di vista inusitato, ossia da amante dei vini quale effettivamente è.
Basti vedere ad esempio i suoi tweet. tra cui questo :
Dunque abbiam visto che a Matteo piace sicuramente il Cannonau. Ma anche la Monica di Sardegna, il Carignano del Sulcis e non da ultimo il Vermentino di Gallura. Come faccio ad esserne sicuro ? Beh lo sanno tutti che a lui piacciono i vini . Quali vini ? ISOARDI ovviamente (Elisa)
Uno dei caposaldi politici di Salvini è la lotta all’immigrazione clandestina. Pertanto sto pensando di organizzare una degustazione di NEGRO-AMARI, con lui come primo degustatore. Praticamente un Bunga Bunga di negroamari, a cui inviterei anche l’ amico di coalizione di Matteo (Silvio Berlusconi).
Il vino che assurgerebbe a simbolo della serata non potrebbe che essere il “Notte rossa”.
Sicuramente andrebbe loro di traverso, solo per il nome.
Ma perché poi non fargli assaggiare anche un vino immigrato dalla Moldavia, un “Negru de Purcari” ? I pochi fortunati che lo hanno assaggiato sanno bene che non si tratta di una purcaria, ma anzi di un ottimo prodotto a bacca rossa.
Concludo questo excursus di “neri”, con la notizia del deputato leghista di colore diventato senatore della Repubblica (vedi foto qui sotto).
Questo vuol dire che Matteo sta rivalutando gli autoctoni, tra cui spicca il Nero Buono (vitigno autoctono della zona di Cori, in provincia di Latina, nella foto qui sotto ottimamente rappresentato dalla cantina Cincinnato).
Salvini da buon europarlamentare ha un respiro enologico internazionale. Quindi non conosce solo vini italiani. Famosa la sua predilezione per i vini portoghesi , in particolar modo per :
1) il “vinho verde” (forse perché lo rimanda ai colori padani);
2) il vino della zona portoghese del Douro (perchè come diceva Umberto Bossi, la lega ce lo ha douro).
Ce lo hanno Douro in questa zona, il vino.
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