La pasqua è oramai alle spalle e tutti gli animalisti possono finalmente esultare : gli agnellini che erano caduti tristemente nelle grinfie di Berlusconi possono ora di nuovo scorazzare felici sui prati ! Godete gente, nunc est bibendum ! Godete agnellini, nunc est belandum !
Vero che avete superato indenni un periodo per voi di mattanza, ma anche vero che per voi la tortura è stata davvero dura.
Il gesto di Berlusconi, a detta di molti improvvisamente folgorato da una opportunistica conversione animalista, aveva sollevato numerose polemiche. L’immagine di Berlusconi che abbraccia un agnellino potrei paragonarla al consiglio di un sommelier per un perfetto abbinamento: un vino vegano, di colore rosso, da accompagnare a pietanze di…selvaggina !
Ma sapete cosa intendiamo quando si parla di vino vegano ?
“Vengono forse filtrati i moscerini”? – potrebbe dire qualcuno poco esperto.
Oppure è un vino prodotto da viticoltori che non mangiano né carne né latte e derivati né uova ?
Niente di tutto questo. La spiegazione è semplice : insieme al succo d’uva, ai lieviti ed agli zuccheri, potremmo benissimo trovare nel vino tracce di origine animale, ossia additivi e coadiuvanti come ad esempio la caseina, la colla di pesce, l’ albumina d’uovo o la gelatina animale.
Vi lascio con un consiglio riguardo alla marinatura della selvaggina. Non comprate vini né troppo buoni né troppo scarsi. Se prendete un bel chianti, non sbaglierete mai.
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