Come molti di voi sapranno, il promontorio del Circeo deve il suo nome al mito della maga Circe, cantato da Omero nell’Odissea.
Si dice che il promontorio ricordi nella sua forma il volto della maga Circe.
Per chi non lo sapesse, ci troviamo nella provincia di Latina. Nello specifico, nel tratto di costa denominato Riviera di Ulisse, dove domina incontrastata la sagoma del Circeo. Il promontorio divide la splendida costa sabbiosa di Sabaudia (nella località di Torre Paola) dalla costa rocciosa ed anche sabbiosa di San Felice Circeo.
Il volto della maga è un vero e proprio riferimento per gli abitanti del luogo. Non ha solo stregato recentemente Totti ed Ilary Blasi, ma ha anche attirato le attenzioni e la curiosità di grandi artisti e pittori, da sempre.
Anticamente il Circeo era un’isola che solo con il passare del tempo si è poi unita al continente.
In questi giorni mi sono reso conto che esiste una diatriba su dove inquadrare la bocca della maga Circe ; alla destra o alla sinistra del suo nasino (detto Picco di Circe, un posto incantevole da cui scorgere il mare ed i laghi costieri separati dalla duna)?
Il nasino arriva ad una altezza di 541 m s.l.m.
Insomma, secondo la vostra opinione, la maga circe riesce a tracannarsi il Moscato di Terracina come mostrato nella foto n.1 oppure come da foto n.2 ?
Esiste poi anche una terza frangia di persone che non si sono mai posti una questione del genere, e non hanno la minima idea di dove collocarne la bocca. Se fossi la maga Circe comincerei a preoccuparmi di siffatte persone scellerate che, penso, non avrebbero remore alcune nell’introdurre la bottiglia di moscato chissà in quale pertugio, a questo punto.
Pertanto rispondete al quesito/sondaggio cari amici vinacciuoli ed aiutate la maga Circe a bere. Mi raccomando non fatele saltare la mosca al naso. In questo caso il Moscato al naso. Potrebbe vendicarsi e tramutare in porci tutti i sommelier, come faremmo senza di loro ? Scommetto che state pensando he porci lo sono già, ma dai che non è vero 🙂
Il vino nella foto che la maga Circe prova a tracannarsi è il vino bianco più caratteristico e più tipico della provincia di Latina, prodotto da uve Moscato di Terracina in purezza (al 100%). Vino secco, bianco , ecco a voi il morbidissimo OPPIDUM della cantina S. Andrea.
Il Moscato di terracina è un vitigno autoctono, ed al contempo un vitigno aromatico (al pari del Gewürztraminer per capirci, ma molto più semplice da pronunciare).
Il capostipite fondatore della cantina S.Andrea si chiamava Andrea (Pandolfo il cognome). Questi coltivava il Moscato di Alessandria (ossia lo Zibibbo) a Pantelleria. Con tutta la famiglia si trasferisce dapprima in Tunisia e successivamente nel 1964 Andrea II (secondo) mette le radici in terra pontina, nei pressi di Terracina, in via del Renibbio 1720, Borgo Vodice (LT). Nasce cosi una delle cantine più importanti della zona, la cantina Sant’Andrea.
Nel vigneto di Terracina crescono le uve che andranno a produrre l’Oppidum. Le viti crescono in un terreno argilloso unico al mondo, sito nel Parco Regionale di Campo Soriano, unico per le sue splendide rocce carsiche, veri e propri Monumenti naturali.
L’Oppidum di S.Andrea di distingue per l’eccellente rapporto qualità/prezzo, tra i 7 ed i 9 euro. eccovi due link di riferimento :
1 ) http://www.enotecapontina.it/product/59/Oppidum-Moscato-di-Terracina-secco-Cantina-Sant’Andrea-2015-cl-75.html
2 ) http://www.cantinasantandrea.it/shop/vino-bianco/oppidum-secco/
Parliamo di un vino fruttato (frutta tropicale ed albicocca in primis) , piacevolmente fresco. Provatelo rigorosamente nella sua versione SECCO con il crudo di pesce o ancor meglio con i crostacei.
Sono certo che se la maga Circe avesse potuto offrire questo vino ai compagni di Ulisse, questi se ne sarebbero bevuti a litri ( e pertanto la maga non avrebbe avuto bisogno di tramutarli in porci, in quanto lo sarebbero diventati in automatico).
Di certo se Ulisse avesse bevuto un vino del genere, Penelope lo starebbe ancora aspettando e l’Odissea sarebbe stata tutta un’altra storia.
Solo Polifemo non avrebbe potuto bere un vino del genere perché a quei tempi sarebbe sicuramente costato un occhio della testa, e Polifemo appunto quel suo unico occhio lo aveva perso per mano di Ulisse. Il Ciclope insomma sarebbe rimasto disidratato con un pugno…di Moscato.
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