Nonostante la Denominazione d’origine controllata Collio (o anche collio goriziano doc) sia stata riconosciuta nel 1968, voglio parlarvi di un suo precursore 800esco, Giacomo Leopardi.
Sebbene di origini marchigiane, apprezzava tantissimo questo vino filo-asburgico, vino che si faceva portare a Recanati dai suoi zii.
Il poeta quando si sentiva particolarmente triste, soleva recarsi sulla vetta del monte Tabor per contemplare il panorama, sorseggiando il suo amato vino bianco, sia esso collio friulano, sia esso collio sauvignon, sia esso collio pinot bianco, etc etc.
CURIOSITA‘ : Il monte Tabor diventerà famoso perchè sulle sue dolci colline verrà prodotto il fantomatico Tavernello ( da Tabor, poi Taber, poi Tabernello ed infine Tavernello ).
“Così tra questa immensità s’annega il pensier mio” scrive Giacomo Leopardi nella sua magnifica poesia “L’infinito” ; lo scorcio che si apre agli occhi del poeta è immenso, infinito, e solo il collio può aiutarlo a scacciare via il pessimismo cosmico ;
“e il naufragar m’è dolce in questo mare” – il mare metaforico del collio, da lui tanto amato, e tanto bevuto a litri.
Il collio era dunque per lui un’ esortazione alla vita, una sferzata di buon umore. Era il suo momento dionisiaco.
Invece quando il poeta era in preda al suo pessimismo, all’apollineo, alla solitudine, eccolo prediligere un vitigno locale, sempre a bacca bianca : la passerina… solitaria.
Mentre i ragazzi del sabato del villaggio brindavano come facevano e fanno tutt’oggi con trivialità, il nostro Leopardi brindava ovviamente solo levando i calici in alto e dicendo “A SILVIA “, ovviamente !
Parlando seriamente, quando si parla di COLLIO parliamo di una precisa area geografica in provincia di Gorizia, a pochi chilometri dal confine sloveno. Siamo nel Nord-est dell’Italia, Cormòns è il fulcro di quest’ area fatta di 8 comuni, area che da’ vita sopratutto a grandissimi vini a bacca bianca , ma anche ad alcuni a bacca rossa (con vitigni merlot e cabernet )”.
Il più tipico di quelli a bacca bianca sicuramente è il FRIULANO, l’ex tocai , termine che ci hanno scippato gli ungheresi e per cui ora il tocai friulano può essere chiamato solo FRIULANO. Ma non trascuriamo affatto nemmeno l’ottima Ribolla Gialla, Il buon Picolit e la Malvasia istriana.
Nello scorcio della foto qui in alto, quella dell’infinito, ho messo in evidenza il COLLIO del grande LIVIO FELLUGA, giustamente considerato il padre di tutti gli enologi friulani. Il primo a credere in questo territorio, e a stabilirsi qui abbandonando l’Istria.
Livio Felluga da poco ha compiuto 100 anni. Dei tanti meravigliosi vini che produce la sua azienda, a Cormons, tra le colline di Rosazzo, particolarmente degno di nota il suo Terre Alte, blend di Pinot Bianco, Friulano e Sauvignon.
Di sicuro uno dei migliori vini bianchi del panorama vinicolo italiano. Davvero fantastico soprattutto se abbinato ai fantastici prosciutti locali.
Vi lascio con un’ultima chicca sugli ammiratori del Collio.
Lo sapevate che Il nostro Premier Renzi tutt’oggi è considerato il più grande fan internazionale del collio?
Da tutta la stampa internazionale è riconosciuto come tale, e voglio raccontarvi come mai : Obama doveva incontrare Renzi per la prima volta, ed ovviamente aveva preso informazioni su di lui, chi era, cosa faceva , cosa gli piaceva, etc etc.
Come lo ebbe davanti a se, in italo americano gli disse : “io conosco te, tu essere BIG COLLIO, ma proprio un BIG COLLIO”
Renzi annuiva e sorrideva, restando sorpreso che Obama conoscesse proprio questo vino piuttosto che altri.
Obama aggiunse : “Si Si dear Renzi, tu essere proprio un BIG COLLIO, un grande COLLIONE italiano ! “
Da allora Renzi diventò COLLIONE agli occhi di tutti, stampa estera ed italiana. E quando tornò in patria, questo soprannome gli piacque così tanto che pensò persino di cambiare nome alla compagnia aerea AIR ONE, facendola diventare COLLIO ONE. Ma per fortuna alla fine desistette dal suo intento.
Ecco spiegato perchè quando gli amici americani ed anche quelli inglesi vedono passare Il nostro Premier Renzi lo chiamano il COLLIO ONE (pronunciato collio uan ) , letteralmente tradotto dall’americano all’italiano in “QUELLO DEL COLLIO ” ! Per noi italiani rimane collione.
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