Sono da poco tornato da Trento.
Ho bevuto così tanta Vernatsch (vitigno a bacca rossa tipico del vicino Sud Tirolo) che da sommelier Vinaccia sono stato soprannominato sommelier Vernaccia.
Esiste anche la variante della Edelvernatsch, ossia la Schiave Gentile. “Chi vuole gentilmente questo calice di vino ? “, sentivo domandare nei locali trentini. “E tutti rispondevano : “Edelvernatsch, Edelvernatsch“. Ed io trincavo : “Edelvernatsch ossia Edelvinacc” – pensavo..
Che ubriacature, me ne sarò bevuti minimo una trentina !
La traduzione di questa parola tedescofona in realtà non ci rimanda alla classica Vernaccia italiana, (tra le più famose troviamo quella di San Gimignano ed anche quella di Oristano) ma piuttosto al vitigno denominato Schiava. Un vino che si sottomette e che, come piace ad Amedeus, fa sempre un passo indietro. E che non predomina i cibi per la sua delicatezza e freschezza.
A parte questo vino rosso (che troviamo anche nella variante di colore rosato), se si parla di Trento non posso non citare i famosissimi spumanti TRENTO DOC, tra cui spicca in pole position la Ferrari (almeno qui enologicamente parlando possiamo vantarci di stare avanti) . Lo spumante Ferrari in pole position davanti ad un piatto di polp e patate. Che grigliata di partenza, e che grigliata di polpo.
Altra bevanda che mi ha colpito è il parampampoli, una bevanda calda fatta di caffè, grappa, vino, zucchero e spezie. Ti ubriaca tanto quanto il suo sconclusionato nome, che io avevo storpiato in porompompero. Ogni volta che lo chiedevo, partiva il famoso coro alpino :
POROMPOMPERO-PERO’ POROMPMPOMPERO-PERO’ POROMPOMPEEEEEE’ etc etc
Ricordo con piacere la cena presso i Due Mori.
In questo ristorante della città del concilio di Trento sono stato indotto a provare il vino “Mori Vecio” della cantina Concilio. Un piacevole uvaggio di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, affinato in barriques di rovere.
Ci ho abbinato inizialmente un delizioso tagliere di salumi trentini, seguito da un ottimo piatto di polenta di mais di Storo (città della provincia di Trento) con salsiccia e funghi porcini.
Sappiamo che in Spagna le palle di Toro sono una specialità. Trento invece è famosa per le spalle di Storo, città nota in realtà per la sua polenta di mais.
Le palle di toro potrebbero assomigliare a quegli gnocchi di pane raffermo detti in tedesco knödel.
Una cena di ottimo livello in un ristorante di livello. Mi sono immerso a pieni polmoni nello spirito e nella storia della città, quando la cameriera mi ha portato il conto. Ecco che ho esclamato : “concilio, concilio” ! Come una multa. D’altronde o conciliavo o concilavavo i piatti.
Come vedete nella foto qui sopra, il sommelier Vernaccia pardon Vinaccia al momento del concilio, di Trento.
Ho avuto la conferma della bontà della carne salada trentina ma ho ahimè scoperto anche che il conto è altrettanto salado !
Dopo il conto, sono stato ricoverato in un ospedale, ed il medico mi ha detto : Dica trento-trè !
Scherzi a parte, per quel che ho mangiato e bevuto, il conto era assolutamente nella norma.
Spero sia riuscito a descrivervi uno spaccato della gastronomia da Trento e lode.
Più che uno spaccato, uno speck-cato. (Un miscuglio di pugliese alla Lino Banfi e di gastronomia trentina).
A destra nella foto lo speck- cato ed a sinistra i tortel di patate, altra specialità trentina da provare.
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