Chi di voi non è ancora stato a Venezia alzi la mano. Quei pochi che hanno alzato la mano, devono al più presto colmare la loro…LAGUNA !
Sapete cosa vuol dire la parola MOSE attualmente sulla cresta delle onde dell’alta marea?
No, non è l’abbreviazione di MOSE semo rotti le scatole, è passato tanto tempo ed ancora non si è costruito una difesa di Venezia dalle alte maree ! E nemmeno, seppur più plausibile, deriva da daMOSE ‘na mossa a difendere la città, che tutta quest’acqua fa male (al contrario del vino che fa sempre bene).
Ma non siamo a Roma, siamo a Venezia, e MOSE è l’acronimo che sta ad indicare Modulo Sperimentale Elettromeccanico, un’opera ingegneristica tuttora in fase di realizzazione, finalizzata alla difesa della città lagunare contro l’alta marea.
Il riferimento all’episodio biblico di Mosè che passa attraverso le acque del mar rosso è volutamente palese !
Peccato che di biblico nel MOSE di Venezia ci sia solo la lunga attesa della fine lavori, di proporzioni appunto bibliche.
Anche se a pensarci bene, una divisione di liquidi effettivamente c’è stata davvero, nel senso che i soldi sono spariti e non si sa dove sono finiti.
“Lo so, lo sai, il tempo vola”- canta Venditti nella bellissima canzone “Alta marea”. E di tempo infatti ne è passato tanto, ma senza vedere i frutti. Solo i flutti, quelli si. Sarà perché anche qui ci sono di mezzo i cinesi ?
Neo-commissaria del MOSE è l’allegra signora Spitz, allegra perchè spitza gioia da tutti i pori. Ma la conclusione del progetto è un lungo viaggio, un’ Odissea che farà invecchiare. Praticamente una Odissea nell’ oSPITZ-io.
Quante volte a tavola vi è capitato di versare un po’ d’acqua nel bicchiere dove c’era del vino o viceversa, per errore ?
Ecco, in quei casi dovremmo appellarci al MOSE, affinché scattino le paratie sui bicchieri, ONDE evitare questi scempi.
Sapete il vero motivo per cui Mosè fuggì in Egitto ? In realtà questi si trovava al cospetto del Faraone. Come vide la faraona, iniziò subito a ragionare con lui quale fosse il miglior abbinamento possibile con il vino. Il Faraone capito l’andazzo, lo fece cacciare. E se lo avessero preso, ordinò ai suoi uomini che,in quanto cacciagione, lo avrebbe mangiato. Ed abbinato ad un vino Rosso ovviamente.
In realtà il Faraone in cuor suo sapeva bene che l’abbinamento proposto da Mosè non era male affatto, ma non poteva di certo sacrificare la moglie, pure bona.
Mosè dunque si da con il suo popolo alla fuga in Egitto. Sul Monte Snai, il monte delle scommesse, riceve i 10 comandamenti.
Il Vostro Vinaccia si sente un po’ come il profeta Mosè che divise le acque del Mar Rosso. Anche io infatti divido il nettare del vino (rosso, ma anche bianco e rosé ) dalle bottiglie, scolandole per voi.
Mi piace immaginare sul monte Sinai, il momento in cui ricevo le tavole imbandite della legge, imbandite ovviamente con immancabile buon vino, in cui sono scritti i 10 comandamenti del SOMMELIER :
- Non avrai altro Dio al di fuori di Bacco;
- Non nominare il nome di Dio invano. In quei casi chiama Dioniso (il Bacco Latino, per i Greci) ;
- Ricordati di santificare le feste con del vino bono ;
- Onora il tuo genitore 1 e 2, brindando più volte alla loro salute ;
- Non uccidere. Nemmeno se ti fanno bere del vino ciofeca ;
- Non commettere atti impuri (non mischiare il vino buono con la coca cola, è uno di questi) ;
- Non rubare. L’ultima goccia te la sei bevuta tu, ti ho visto io con i miei occhi. E poi non spacciarmi per vino premiato questa bottiglia che mi hai portato,so bene che non è un granché ;
- Non dire falsa testimonianza. Gli astemi non sono persone normali, non puoi negarlo;
- Non desiderare la Donnafugata d’altri;
- Non desiderare la roba d’altri. La bottiglia di Sassicaia se te la vuoi bere te la devi da comprà, anche se costa abbastanza.
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