CACCHIONE SOTTO LE STELLE

Ieri ho partecipato alla serata evento “un cacchione sotto le stelle”, organizzato dalla Cantina Bacco di Nettuno.

Non potevo mancare, in quanto questo vitigno autoctono del Lazio, a bacca bianca, ha un nome che ben si presta alla facile ironia.

Sesso (per il nome del vitigno) ed amore e romanticismo (le stelle) si fondevano in questa serata magica, in cui l’Associazione Pontina di Astronomia metteva a disposizione dei telescopi mentre si potevano degustare tutti i vini della Cantina.

Sono andato all’evento insieme a due miei amici gay. Avevo promesso loro cacchione come se piovesse, e devo dire che hanno subito accettato l’invito, non sapendo bene di cosa si trattasse.

Arrivati sul posto, ho notato un certo stupore nelle loro pupille. Si notava una folta presenza di molti gay, che oltre al cacchione provavano a chiedere anche del barolo chinato o del vino portoghese rosso della zona del Douro.

CI siamo messi ad osservare le stelle con i telescopi. Ho detto ai miei due amici che se avessero visto una stella cadente, avrebbero dovuto esprimere un desiderio.

Lo hanno fatto, ed il desiderio si è realizzato per entrambi; un bel cacchione, fresco e vigoroso, li attendeva infatti nello stand presidiato dai sommelier.

Ma hanno dovuto attendere un po’ perché un sommelier di origine pugliese, inizialmente versava un goccio di cacchione a tutti, ma nessuno lo beveva. Porgendo il bicchiere agli invitati, diceva : “Un cacchione dop ? “. Condito da un tic dell’occhiolino.

– “Ma come si permette ?” – “Che cafone, che screanzato”. Le parole dei presenti.

Il sommelier ha fatto la stessa domanda anche a me, ma io gli ho risposto tosto, senza malizia, che ero venuto lì apposta per assaggiarlo, e quindi lo volevo subito, non dop.

Gli consigliai comunque di cambiare frase nel versare il vino. Da allora si sono aperte le danze e la degustazione del cacchione.

Il sommelier mi chiese se il cacchione mi piacesse.

“Non sa di un cacchione, come i lupini”, gli risposi io, mentendo spudoratamente. Era in realtà un ottimo vino. Piacevole e rinfrescante.

Era un vino fatto con sapienza e maestria, e non fatto a cacchione o alla cacchione di cane. Mi allontanai con il sorriso sulle labbra,ripensando compiaciuto alla mia battuta epica.

Nel corso della serata un altro sommelier fece cadere una preziosa bottiglia di questo nettare, facendola esplodere in mille pezzi.

Subito esclamò : “mi si è rotto il cacchione”. Tutti lo guardarono con tristezza e compassione, ed i gay presenti lo evitarono per tutta la sera.

Voglio soffermarmi adesso sulla produzione di questo vino. E’ il nero di whatsapp in persona a fare da supervisor agli altri lavoratori, scegliendo personalmente i chicchi d’uva migliori. Se questi aiutanti dovessero perdere qualche chicco a terra, seppur buono, non si chinano per niente al mondo a raccoglierlo.

Più che di coltivatura eroica qui si può parlare di coltivatura erotica.

I produttori del cacchione , prima che lo producessero, non avevano un cacchione da fare. E’ un vino che fa poca botte, infatti il cacchione è un vitigno da una botte e via…

Viene prodotta anche la grappa di cacchione, a breve verrà passata una pubblicità con lo slogan : “Aggrappati al cacchione ” !

Potrei continuare all’infinito, a scherzare con con questo vitigno, ma mi sono rotto il cacchione. E spero di non avervelo rotto anche a voi.

Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere tutto l’articolo.

Grazie al cacchione, direte voi.

PS : Mi scuso con la cantina bacco qualora dovesse offendersi nel leggere il mio articolo, di mera fantasia ovviamente.

Se mai dovessero offendersi o incacchiarsi, non avrebbero capito un cacchione. Ed in quanto produttori, sarebbe alquanto grave. Al pari di un idraulico che non capisce un tubo e di un agricoltore che non capisce un cavolo, per capirci.

Nella prossima edizione di questo evento davvero interessante, scherzi a parte, consiglierei loro di fare una serata insieme magari ad un produttore di passerina (50 sfumature di passerina della Casa Vinicola Silvestroni andrebbe benissimo).

Sarebbe un successo mondiale.

Presentatore della serata, Rocco Siffredi.

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